Valutazione dei DS: nota unitaria di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua
Roma, 8 giugno 2018
All’Ufficio di Gabinetto – MIUR
segreteria.cdg@istruzione.it
Alla dott.ssa Maria Assunta Palermo
Direttore Generale della D.G. per gli Ordinamenti scolastici e la valutazione del SNV – MIUR
DGOSV.segreteria@istruzione.it
Alla dott. Damiano Previtali
D.G. per gli Ordinamenti scolastici e la valutazione del SNV, uff. 9 – MIUR
snv@istruzione.it
In questi giorni sono stati restituiti ai dirigenti scolastici gli esiti della valutazione delle azioni professionali relativa all’a.s. 2016/17.
Sul tema della valutazione, il 3 maggio 2017 le scriventi Organizzazioni sindacali avevano formalmente indetto una mobilitazione della categoria, che tra l’altro prevedeva:
• l’astensione dalla compilazione della seconda parte del portfolio (autovalutazione e bilancio delle competenze) e dalla compilazione della terza parte del portfolio (obiettivi e azioni professionali) sostituita da una dichiarazione di aver svolto tutte le azioni professionali;
• l’astensione dalla partecipazione alle iniziative di formazione organizzate dall’Amministrazione sulla valutazione dei dirigenti scolastici;
• l’astensione dalla partecipazione alle conferenze di servizio indette dall’Amministrazione. I dirigenti scolastici che hanno aderito alla mobilitazione e pertanto non hanno compilato la terza parte del portfolio e non hanno sostenuto il colloquio con il nucleo di valutazione, hanno ricevuto la seguente comunicazione come esito del provvedimento di valutazione e senza che fosse citata nelle premesse l’azione di mobilitazione: “Il dirigente non ha partecipato a tutte le fasi previste dal processo di valutazione disciplinato dalla Direttiva 18 agosto 2016, n. 36 e dalle Linee guida di attuazione e non ha fornito, pertanto, gli elementi specifici esplicativi dell’azione professionale svolta per il perseguimento degli obiettivi connessi all’incarico”.
Si evidenzia che la decisione del dirigente di non partecipare a tutte le fasi previste dal processo di valutazione non è segno di negligenza ma l’effetto dell’adesione ad un’azione sindacale che, per sua natura, non può essere oggetto di un provvedimento di valutazione da parte del datore di lavoro.
Come se ciò non bastasse, in alcuni casi addirittura l’Amministrazione ha fatto seguire nel provvedimento consigli di miglioramento del seguente tenore: “Occorre, per il futuro, una maggiore puntualità nell’osservanza della procedura prevista, al fine di assicurare la conoscenza dell’attività dirigenziale realizzata”.
Tutto ciò appare inaccettabile e si traduce in una forma di pressione tesa a limitare l’esercizio della libertà di adesione ad azioni sindacali, rasentando profili di comportamento antisindacale.
Non meno preoccupante è inoltre il fatto che in alcune regioni si sia proceduto comunque alla valutazione dei dirigenti scolastici che hanno aderito alla mobilitazione. La valutazione è stata espressa senza la fase di prima istanza affidata ai Nuclei, al di fuori delle procedure previste dal d.lgs. 165/2001 art. 25 e senza alcuna indicazione né trasparenza sui criteri adottati. Inoltre, nonostante l’accordo raggiunto in sede nazionale, la valutazione è stata in questi casi espressa con modalità classificatorie.
Per i motivi sopra richiamati, le Organizzazioni sindacali scriventi chiedono che il Miur fornisca indicazioni ai Direttori regionali affinché:
• modifichino i provvedimenti adottati per l’a.s. 2016/17, comunicando agli interessati di non aver potuto procedere alla valutazione per effetto dell’adesione alle azioni di mobilitazione;
• espungano dai provvedimenti qualsivoglia consiglio di miglioramento professionale che evidentemente non può essere proposto “in relazione all’insieme delle informazioni acquisite nel corso del procedimento di valutazione” in quanto tale procedimento non ha avuto luogo a causa dell’adesione del dirigente alla mobilitazione.
Si ricorda, infine che relativamente all’a.s. 2017/18, l’Accordo firmato tra il MIUR e le OO.SS. FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS CONFSAL il 30 marzo 2018 – che ha disconnesso l’esito della valutazione dalla retribuzione di risultato e dalla classificazione – ha finalizzato gli esiti della valutazione esclusivamente al miglioramento professionale, nella prospettiva del progressivo incremento della qualità del servizio scolastico e del sistema di valutazione della dirigenza scolastica.
A tal fine, perdurando le medesime criticità già ampiamente discusse nei numerosi incontri e documentate dalle scriventi OO.SS. sulla procedura di valutazione, in particolare rispetto agli strumenti utilizzati, alla ridondanza e non pertinenza degli obiettivi assegnati, all’inadeguatezza dei nuclei e all’assenza delle necessarie risorse professionali e tecniche, nelle more della stipula del CCNL al quale le scriventi OO.SS. intendono ricondurre le modalità della valutazione dei dirigenti scolastici, e per evitare ulteriori inasprimenti, si ritiene che per il corrente anno scolastico la valutazione debba avere come unica finalità la messa a punto di strumenti adeguati, l’individuazione di obiettivi pertinenti, la completa revisione delle modalità di selezione e formazione dei componenti dei nuclei, escludendo qualsivoglia giudizio sul comportamento professionale dei dirigenti scolastici.
I responsabili della dirigenza scolastica di
FLC CGIL CISL SCUOLA UIL SCUOLA RUA
Roberta Fanfarillo Paola Serafin Rosa Cirillo