Titoli di abilitazione e specializzazione conseguiti all’estero, chiesta al Ministero l’attivazione del confronto
Si è appena concluso al Ministero l’incontro sulla bozza di ordinanza che modifica l’O.M. 112 del 2022 relativa alla costituzione delle GPS, per il biennio 2022/24, nell’intento di dirimere le questioni riguardanti i titoli di specializzazione e abilitazione conseguiti all’estero.In particolare l’Amministrazione ha proposto la modifica dell’art. 7, comma 4 lettera e, della citata ordinanza ipotizzando che, in attesa dell’espletamento della procedura di verifica e riconoscimento di tali titoli, vi sia comunque la possibilità, per chi ne è in possesso, di ottenere un contratto a tempo determinato. L’O.M.112 attualmente vigente, prevede invece che chi possiede un titolo conseguito all’estero del quale sia in corso il riconoscimento sia inserito in GPS di I fascia con riserva, senza diritto di nomina.
La CISL Scuola in premessa ha evidenziato come il proliferare di percorsi formativi attivati da paesi UE, frequentati allo scopo di utilizzarne i titoli per accedere all’insegnamento nelle scuole italiane, sia la conseguenza della mancata attivazione, da troppi anni, di percorsi abilitanti e di un congruo numero di TFA di sostegno sul territorio nazionale. Tale situazione è aggravata, per quanto riguarda i percorsi di specializzazione, da un’offerta formativa eterogenea e sperequata fra le diverse regioni.
Nel merito dell’ipotesi proposta dal Ministero, la CISL Scuola ha rilevato come il contenzioso più volte attivato per contrastare il mancato riconoscimento di titoli conseguiti all’estero veda ormai un orientamento giurisprudenziale consolidato, in particolare con la sentenza n. 22/2022 del Consiglio di Stato, che pone in carico all’Amministrazione l’obbligo di verificare puntualmente le istanze di riconoscimento dei titoli, accertando i livelli di competenza, conoscenza e capacità acquisiti, nonché l’equivalenza in termini di durata complessiva, livello e qualità della formazione rispetto agli analoghi percorsi formativi nazionali, prevedendo se necessario opportune e proporzionate misure compensative. Al fine di dare risposta in modo tempestivo a chi attende di conoscere se il proprio titolo possa essere pienamente riconosciuto, è pertanto indispensabile dare impulso alle procedure di verifica dei percorsi secondo le indicazioni del Consiglio di Stato. In tal senso si è espressa la CISL Scuola, chiedendo inoltre che sia reso noto, puntualmente per ogni provincia, il numero di aspiranti in attesa di tale riconoscimento e inseriti con riserva nelle relative GPS.
Tenuto conto che nel mese di giugno è prevista la consueta presentazione delle domande per la costituzione degli elenchi aggiuntivi alla I fascia GPS, è facile prevedere, nel caso si attuasse la soluzione ipotizzata dall’Amministrazione, che un nuovo contenzioso possa sorgere, promosso questa volta da parte di quanti hanno conseguito regolarmente i titoli in Italia. Anche per questo, ritenendo che si debbano evitare soluzioni affrettate, che potrebbero indurre tensioni quanto mai inopportune in un settore particolarmente delicato e importante del sistema scolastico come quello legato all’inclusione degli alunni con disabilità, la CISL Scuola ha chiesto di attivare la procedura di confronto prevista dal CCNL per un ulteriore approfondimento che appare senz’altro necessario.
L’Amministrazione, dichiarando la propria piena disponibilità a proseguire il confronto con le organizzazioni sindacali, ha comunque espresso la volontà di implementare le procedure istruttorie finalizzate al riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero prevedendo, per via legislativa, la costituzione di una struttura specializzata che possa far fronte alle oltre 11 mila domande di riconoscimento inserite in piattaforma, delle quali circa l’85% relative al conseguimento del titolo di sostegno.
UFFICIO STAMPA CISL SCUOLA