Sulla mobilità annuale nessun “passo indietro”, ma un’Intesa che garantisce soluzioni e concrete tutele
Quando si arriva ad affermare che con l’intesa sulla mobilità annuale si sarebbe fatto “un passo indietro” rispetto all’anno scorso, nel quale ci si poteva muovere senza vincoli, si compie una colossale mistificazione utilizzando la collaudata tecnica della “mezza verità”. La metà mancante, che non è di poco conto, è che i vincoli alla mobilità, imposti per legge e non per contratto, per espressa previsione delle norme che li hanno introdotti avrebbero trovato applicazione a partire dalle assunzioni dell’a.s. 2023/24, quello oggi in corso.
Continuare a voler far credere che le norme di legge possano essere abrogate dai contratti significa mancare di rispetto all’intelligenza, propria e altrui, e serve solo a tentare di giustificare scelte sicuramente legittime, come quelle di non firmare contratti, ma altrettanto certamente prive di alcuna utilità per lavoratrici e lavoratori, che hanno bisogno di vedere risolti i loro problemi, non solo di sentirli declamare. L’intesa garantisce, ancora una volta, tutele che altrimenti non ci sarebbero state.
Questo è quanto realmente accade.
L’unico passo indietro, pertanto, è quello che vien fatto rispetto alla serietà e all’onestà intellettuale con cui andrebbero giudicate le vicende sindacali. Che lo faccia un sindacato, e non un qualunque commentatore, è particolarmente grave.
Ivana Barbacci, segretaria generale CISL Scuola