Sperimentazione maturità in 4 anni. Cisl Scuola: “Non è una priorità”
La sperimentazione della maturità in quattro anni scatterà in 100 classi a partire dall’anno scolastico 2018/2019. Si tratterà di una prova per verificare se in Italia – come avviene già in 13 dei 27 paesi dell’Unione Europea – potrebbe funzionare la riduzione di un anno al percorso scolastico
delle secondarie di secondo grado così che gli studenti siano fuori dalle aule a 18 anni. Il decreto che permette alle scuole l’avvio di un “Piano nazionale di sperimentazione” (coinvolgerà Licei e Istituti tecnici) è stato firmato il 3 agosto 2017 dalla ministra Valeria Fedeli. L’avviso sarà pubblicato a fine mese sul sito del Miur e le scuole potranno fare domanda dal 1° al 30 settembre.
Per Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola, “riesce piuttosto difficile, tra i tanti problemi irrisolti con cui la scuola italiana si trova ogni giorno a fare i conti, considerare l’accorciamento dei percorsi di studio una priorità”.
Come ha ricordato Maddalena Gissi, non è la prima volta che la questione di un accorciamento dei percorsi scolastici viene proposta. Se ne parò quindici anni fa, quando era ministro Luigi Berlinguer e la riforma della scuola non andò in porto. Nel 2013, con la ministra Maria Chiara Carrozza, partì una sperimentazione di percorso quadriennale per il II grado che la Cisl Scuola definì allora “poco meditata” e rischiosa. Allora era coinvolto un solo Istituto di Scuola Secondaria Superiore.
“Oggi – ha scritto Maddalena Gissi in una nota – le premesse sono un po’ diverse, visto che il progetto investe un numero più elevato di scuole, ma restano in ogni caso molte altre perplessità che ci auguriamo possano essere tenute in debita considerazione in un supplemento di riflessione quanto mai opportuno e anche possibile, visto il lasso di tempo che ci separa dall’avvio della sperimentazione, previsto per il 2018/19”. Inoltre le novità degli ultimi anni inserite nella scuola sono ancora in una fase di assestamento.
Negli altri paesi come funziona? Terminano a 18 anni il percorso scolastico gli studenti di 13 paesi, tra cui Spagna e Francia, mentre si termina a 19 in 15 paesi tra cui Italia, Germania e Danimarca. In Romania e in Finlandia si può scegliere tra due percorsi e quindi se continuare il percorso di studio o no.
Quali scuole potranno chiedere la sperimentazione e quali saranno i criteri? Nella nota del Miur si legge: “Le proposte – possono candidarsi sia scuole statali che paritarie – dovranno distinguersi per un elevato livello di innovazione, in particolare per quanto riguarda l’articolazione e la rimodulazione dei piani di studio, per l’utilizzo delle tecnologie e delle attività laboratoriali nella didattica, per l’uso della metodologia Clil (lo studio di una disciplina in una lingua straniera), per i processi di continuità e orientamento con la scuola secondaria di primo grado, il mondo del lavoro, gli ordini professionali, l’università e i percorsi terziari non accademici”.