Sottoscritta l’ipotesi di contratto integrativo sulla ripartizione delle risorse del FUN per la dirigenza scolastica
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Si è svolto oggi, 27 febbraio, l’incontro per la sottoscrizione dell’ipotesi di CCNI per il riparto delle risorse integrative del FUN per gli anni scolastici dal 2020/2021 al 2022/2023, a seguito delle risorse stanziate dall’ultimo CCNL di Area Istruzione e Ricerca.
La soluzione tecnica adottata consente opportunamente di non riaprire i Contratti Integrativi Regionali ai quali questi fondi si riferiscono e di effettuare una ripartizione delle risorse ad opera degli Uffici scolastici regionali. Gli importi individuali che se ne ricavano saranno comunque minimi.
Tuttavia, con la sottoscrizione odierna, si avviano verso una soluzione le criticità che erano state oggetto di rilievo da parte degli Organi di controllo e che di fatto avevano completamento bloccato la possibilità di definire anche il FUN 2023/2024 e la relativa corresponsione della retribuzione di risultato e delle reggenze.
L’UCB, infatti, aveva rilevato che senza la compiuta certificazione del Fondo degli anni precedenti, comprese le risorse attribuite dal nuovo CCNL, non sarebbe stato possibile procedere per quelli successivi. È perciò ora necessario provvedere alla certificazione anche del fondo 2023/2024, che non era rimesso alla definizione in sede regionale ma gestito a livello nazionale.
Tra certificazione del Fondo e registrazione dell’ipotesi di CCNI oggi sottoscritta, saranno necessari tempi tecnici che prevedibilmente non saranno brevi (almeno due mesi).
Rimane inoltre sospesa la successiva definizione del CCNI sulla retribuzione di posizione e risultato per l’anno scolastico corrente. Su questo contratto hanno inciso non solo le problematiche relative agli anni precedenti, ma anche le novità introdotte dal nuovo sistema di valutazione dei dirigenti scolastici. Infatti la retribuzione di risultato deve essere definita in relazione ai nuovi meccanismi introdotti.
Non si può non rilevare come, giunti ormai a marzo, i dirigenti scolastici non conoscano ancora gli obiettivi della valutazione che devono essere definiti dal decreto interdipartimentale, né le modalità di definizione degli importi della retribuzione di risultato che sono oggetto di contrattazione integrativa.
La CISL Scuola, apprezzando la soluzione individuata dalla Direzione generale per le risorse umane e finanziarie al fine di risolvere il più rapidamente possibile i rilievi degli organi di controllo, ha chiesto che si proceda comunque a riaprire la contrattazione integrativa per il 2024/2025, predisponendo sin da ora tutti gli atti necessari, senza attendere la formalizzazione degli adempimenti di controllo e registrazione relativi agli anni precedenti. Questo per evitare ulteriori ritardi nel riallineamento degli anni scolastici correnti e dei contratti integrativi nazionali sulla retribuzione di posizione e risultato, obiettivo principale delle innovazioni introdotte con il CCNL di Area 2019, sin qui vanificato.
L’Amministrazione ha raccolto la richiesta e ha assicurato il massimo impegno per velocizzare le procedure, anticipando l’intenzione di una prossima convocazione delle Organizzazioni sindacali sul CIN relativo alla retribuzione di posizione e di risultato dell’anno scolastico in corso.