Scuola, Cisl: stessi obiettivi ma non scioperiamo, ora non serve
Gissi: “Un’azione confederale è molto più forte e duratura”
Roma, 24 nov. (askanews) – “La scuola è in grande difficoltà e ora ha bisogno di un grande sostegno di tutta l’opinione pubblica: uno sciopero potrebbe non essere compreso in un momento storico come questo. Forse sarà necessario quando si andrà alla trattativa sul rinnovo contrattuale, che però al momento non
appare all’orizzonte”. Così Maddalena Gissi, segretaria Cisl Scuola, all’agenzia Askanews spiega perché il suo sindacato sarà l’unico a non partecipare allo sciopero della scuola del prossimo 10 dicembre, indetto da Flc Cgil, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda degli Insegnanti.
“Noi non partecipiamo e seguiamo la mobilitazione confederale proclamata il 28 ottobre da Cgil, Cisl e Uil: siamo in piazza insieme ai tre segretari confederali, garantendo la testimonianza dei lavoratori della scuola”, dice: “L’obiettivo è portare a casa risultati attraverso una pressione sul ministro Bianchi e seguendo la linea del nostro segretario Luigi Sbarra che a palazzo Chigi, il 17 novembre, con Draghi ha parlato della grave situazione che vive la scuola nella legge di bilancio: è stato l’unico segretario in questo senso. Stiamo comunque preparando gli emendamenti alla Manovra e avviando l’interlocuzione in Parlamento”.
Oltre alla Manovra, per la segretaria Cisl Scuola “la partita è confederale su pensioni e delega fiscale. Un’azione confederale è molto più forte e potrà essere più duratura: abbiamo bisogno di un provvedimento scuola, come è stato per il Patto”.
Nessuna spaccatura, in ogni caso, con gli altri sindacati della scuola che hanno proclamato lo sciopero: “Gli obiettivi sono comuni, cambiano metodi e strategie. Certo: con uno sciopero a ridosso del rinnovo delle Rsu l’apparire rischia di soppiantare il raggiungimento degli obiettivi”, conclude Gissi.