Parere del CSPI sulla “procedura straordinaria sostegno” e sul decreto di modifica relativo al “riconoscimento dei titoli di specializzazione in italiano L2”
Nell’adunanza plenaria svoltasi oggi, 13 giugno, in modalità telematica, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha espresso due pareri (uno favorevole; l’altro non favorevole)
- sullo schema di decreto ministeriale recante «procedura straordinaria in attuazione dell’articolo 5, commi da 5 a 17, del decreto-legge 22.4.2023, n. 44»;
- sullo schema di decreto ministeriale concernente «disposizioni modificative del D.M. 92/2016, recante “riconoscimento dei titoli di specializzazione in italiano Lingua 2”».
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Sul primo dei due pareri (voto favorevole unanime) il CSPI
- conferma il positivo giudizio già espresso in relazione alla precedente, analoga procedura straordinaria relativa alle assunzioni sui posti vacanti e disponibili, limitatamente ai docenti inclusi a pieno titolo nella prima fascia delle GPS o negli elenchi aggiuntivi per i posti di sostegno, riservate ai docenti in possesso del titolo di specializzazione su sostegno (vedi precedenti pareri CSPI dell’11 luglio 2022 e del 29 luglio 2021);
- ritiene che l’urgenza di avviare l’anno scolastico con il più ampio numero possibile di docenti in cattedra per consentire un inizio ordinato delle lezioni, soprattutto per gli alunni con disabilità, richieda di adottare misure straordinarie di reclutamento che siano rapide e semplificate e che al tempo stesso si avvalgano di personale qualificato;
- ritiene, altresì, efficace – in relazione all’introduzione della lezione simulata e in considerazione del fatto che i dirigenti scolastici e i tutor accoglienti dei docenti neoassunti impegnati nel periodo di formazione e prova posseggono, alla fine dell’anno scolastico, elementi concreti relativi al lavoro svolto sul campo dai docenti – la valorizzazione delle funzioni del Comitato di Valutazione.
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Sul secondo parere (voto non favorevole a maggioranza, un contrario e un astenuto) il CSPI, premettendo che l’apprendimento dell’Italiano L2 rappresenta una chiave di volta per garantire i processi di inclusione degli alunni provenienti da contesti migratori ma che si deve ancora compiere quel passaggio fondamentale dall’ottica emergenziale e residuale a quello della strutturalità per la definizione degli interventi
- considera del tutto superata l’attribuzione iniziale della classe di concorso A023 ai soli CPIA con l’auspicio che sia invece consentito, attraverso una revisione dell’ordinamento specifico della classe di concorso, di ampliare ulteriormente nell’organico dell’autonomia la possibilità di titolarità in tutti i gradi scolastici, quindi anche nelle scuole dell’infanzia e primaria;
- ritiene necessario un ampliamento dei titoli di accesso per la classe di concorso A023 in riferimento alla Laurea Magistrale in Scienze della Formazione Primaria, LM 85bis, anche in considerazione dell’importanza di intervenire tempestivamente nel percorso scolastico degli alunni;
- esprime disappunto per la mancata adozione, dopo 7 anni, del decreto ministeriale “per la definizione degli ordinamenti didattici e dei criteri per l’attivazione da parte degli Atenei di uno specifico corso di specializzazione in Italiano L2”;
- ritiene altresì – nella consapevolezza della necessità di intervenire per superare la fase transitoria, anche in relazione al vincolo determinato dalla data di conseguimento del titolo (2015-16) e riconoscendo l’importanza di procedere ad un aggiornamento dei titoli di specializzazione, insieme alle lauree previste – che accreditare i soli master previsti dallo schema di Decreto in esame possa costituire un vulnus per la definizione di un titolo valido per l’accesso all’insegnamento con il rischio di possibili contenziosi;
- chiede che i Ministeri competenti si attivino tempestivamente per l’istituzione dello specifico corso di specializzazione in italiano L2 a decorrere dall’anno accademico 2024/25 piuttosto che abilitare singoli master;
- ritiene infine che lo schema di provvedimento in questione sia carente e non esaustivo rispetto alla complessità della materia trattata (da qui il giudizio negativo sul provvedimento).