Non trasferire alle Regioni le competenze sul sistema di istruzione. CISL Scuola in audizione alla Camera dei Deputati
La contrarietà della CISL Scuola al trasferimento alle Regioni delle competenze in materia di istruzione è stata ribadita dalla segretaria generale Ivana Barbacci nel corso dell’audizione informale svoltasi oggi, 28 marzo, presso la Commissione VII (Cultura, scienza e istruzione) della Camera dei Deputati sul disegno di legge C. 1665 d’iniziativa del Governo, approvato dal Senato, recante “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione“.
Nella “memoria” depositata agli Atti della Commissione si illustrano le ragioni per cui è opportuno preservare il carattere unitario e nazionale del sistema di istruzione, evitando una deriva regionalistica che accentuerebbe squilibri e disuguaglianze fra aree territoriali, oltre tutto in totale contraddizione con gli obiettivi del PNRR. Si chiede di valorizzare, piuttosto, le competenze già oggi affidate alle Regioni e alle Autonomie Locali, anziché trasferire ulteriori poteri innescando un “centralismo” delle regioni ancor più marcato e opprimente di quello statale nei confronti dell’autonomia delle istituzioni scolastiche.
Forte preoccupazione viene espressa dalla CISL Scuola anche per l’affidamento di decisioni fondamentali, come quelle sui LEP (livelli essenziali delle prestazioni), a provvedimenti di natura governativa, e non legislativa, come prevederebbe la stessa Costituzione.
La memoria illustrata alla Commissione ripropone in sostanza quanto la CISL Scuola aveva già avuto modo di rappresentare nel proprio appello ai Senatori in avvio della discussione in Parlamento del DDL Calderoli.
memoria-cislscuola-camera-autonomia-differenziata-28032024.pdf