Nazionale. Gissi, mobilità: perché non reggono le giustificazioni del Ministero
“Ho letto ciò che riporta il sito del Ministero, e mi sono cascate le braccia”. Si era detta incredula, Maddalena Gissi, quando le avevano riferito ciò che il Ministero dell’Istruzione sostiene, ossia che la pubblicazione dell’ordinanza sulla mobilità sarebbe avvenuta nei tempi concordati con i sindacati. “Ma stiamo scherzando? – esclama la Gissi – Noi ci siamo incontrati il 5 marzo, e in effetti abbiamo chiesto di attendere la ripresa delle attività scolastiche, allora prevista per il 15 marzo, prima di pubblicare un’ordinanza che la ministra voleva far uscire a tamburo battente. Nel giro di poche ore, da quel momento, la situazione come è ben noto è precipitata, richiedendo ripetuti interventi straordinari, a partire dal DPCM 8 marzo 2020 che prorogava la sospensione delle attività didattiche fino al 3 aprile, e su tutto il territorio nazionale. E ancora non si parlava, come pochi giorni dopo è avvenuto, di pesanti restrizioni alla circolazione delle persone.
Insomma, il quadro di riferimento che avevamo il 5 marzo è stato in pochi giorni a dir poco stravolto. Ma da allora nessun contatto dal Ministero, che ha preferito fare da solo, affidando al profilo facebook della Ministra le comunicazioni con l’esterno. Quindi sentirsi dire, oggi, che si stanno applicando accordi datati 5 marzo farebbe sorridere, se non vivessimo quello che stiamo vivendo. La verità è che abbiamo più volte chiesto di ridiscutere complessivamente procedure e scadenze, adattandole a una situazione di emergenza assolutamente inedita e via via più drammatica. Nessun riscontro, al punto che nemmeno ci è stata inviata l’ordinanza al momento della sua pubblicazione. Un comportamento che si commenta da sé“.
Roma, 24 marzo 2020
UFFICIO STAMPA CISL SCUOLA