Istituti Tecnici nel DL 144/2022, le novità di rilievo
La Sezione III del D.L 23 settembre 2022, n. 144, contenente “ulteriori misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttività delle imprese, politiche sociali e per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza” prevede specifiche misure per l’attuazione del PNRR in materia di istruzione. Analizzando nel dettaglio i contenuti degli artt. 27, 28 e 29 del decreto si evince che a fronte di una effettiva riforma ordinamentale degli Istituti tecnici (anche attraverso la ridefinizione dei profili dei curricoli vigenti, gli specifici indirizzi e i relativi quadri orari), per gli istituti professionali si dà il via sostanzialmente a un’operazione di restyling, finalizzata soprattutto all’aggiornamento del Progetto formativo individuale, ancorandolo strettamente al mondo del lavoro e delle professioni, in coerenza con gli obiettivi di innovazione, sostenibilità ambientale e competitività del sistema produttivo.
Nello specifico, per gli Istituti tecnici si prevede che con uno o più regolamenti da adottare entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, siano ridefiniti e aggiornati i profili dei curriculi vigenti, rafforzando le competenze linguistiche e STEM, orientando i giovani alle discipline inerenti “Industria 4.0”, al fine di creare una maggiore connessione al tessuto socioeconomico di riferimento. I decreti attuativi, inoltre, per favorire una continuità tra l’istruzione tecnica e quella terziaria (ITS Academy) a livello regionale o interregionale, dovranno prevedere specifici accordi, denominati «Patti educativi 4.0», per l’integrazione e la condivisione delle risorse professionali, logistiche e strumentali. Il Decreto, parallelamente alla valorizzazione della metodologia didattica per competenze, caratterizzata dalla progettazione interdisciplinare e dell’incremento degli spazi di flessibilità, prevede specifiche attività formative destinate al personale docente degli istituti tecnici, finalizzate alla sperimentazione di modalità didattiche laboratoriali, innovative, coerentemente con le specificità dei contesti territoriali.
Ulteriore novità riguarda la possibilità del riconoscimento delle certificazioni attestanti le competenze delle studentesse e degli studenti dopo il primo biennio e dopo il secondo biennio, in corrispondenza con il secondo e il terzo livello del Quadro europeo delle qualifiche. Infine, nell’ambito della programmazione dell’offerta formativa regionale, è di rilievo la possibilità, riconosciuta ai Centri provinciali di istruzione per gli adulti (CPIA), di gestire direttamente percorsi di istruzione tecnica “non erogati in rete con le istituzioni scolastiche di secondo grado o non adeguatamente sufficienti rispetto alle richieste dell’utenza e del territorio”.
Il decreto legge, al comma 5 dell’art 26, nel confermare l’abrogazione, a partire dall’entrata in dei regolamenti attuativi, di tutte le norme, anche di legge, regolatrici degli ordinamenti e dei percorsi dell’istruzione tecnica, ivi comprese le disposizioni previste nel decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 88, dispone che i curricoli degli istituti tecnici siano rimodulati alla luce degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, orientandoli verso le innovazioni introdotte dal Piano nazionale «Industria 4.0