Inaccettabile la risposta data sulle quote della card non utilizzate dai supplenti. Per la CISL Scuola quella FAQ va annullata
“L’importo residuo non potrà essere speso in quanto non ha l’autorizzazione ad accedere in piattaforma”. Ha dell’incredibile il contenuto di una FAQ rinvenibile sul portale del MIM alla sezione Card docente, in risposta a un quesito riferito al caso di un insegnante al quale nel 2023/2024 era stato riconosciuto il beneficio della Card, in quanto assunto con un contratto 31 agosto, e che non aveva utilizzato l’intera somma a sua disposizione.
Far discendere da un impedimento tecnico (l’impossibilità di accedere alla piattaforma) il venir meno di un diritto a usufruire degli importi residui della Card è un assurdo logico, prima ancora che giuridico. Né può reggere una presunta analogia con quanto previsto col personale di ruolo, per il quale in diritto a fruire della Card viene meno con la cessazione del servizio. In tal caso, infatti, la cessazione del rapporto di lavoro deve intendersi definitiva, mentre nel caso del supplente rimane sempre la possibilità (ed è ciò che nella stragrande maggioranza dei casi avviene, parlando di supplenti annuali) che una volta concluso un contratto si riaccenda un nuovo rapporto di lavoro.
Peraltro, il DPCM che regola la fruizione della Card, facendo allora riferimento ai soli docenti con contratto a tempo indeterminato, prevede che l’importo di 500 euro debba essere utilizzato entro due anni dall’assegnazione del beneficio: non vi è dunque alcuna ragione per cui un supplente annuale (ma anche 30 giugno, alla luce della recente pronuncia della Cassazione) non possa recuperare nell’anno successivo gli importi non utilizzatia nell’anno precedente.
Riassumendo: il diritto a fruire dell’intero importo della Cardnon può essere vanificato da un mero impedimento ad accedere alla piattaforma, che al momento interessa i docenti già in servizio nel 2023/24 e attualmente assunti con contratto a tempo determinato fino al 31 agosto o al 30 giugno.
Per tutte queste ragioni la CISL Scuola considera non corretta la FAQ e ne chiede l’annullamento, anche perché in palese contraddizione con le dichiarazioni rese del Ministro circa un impegno a rifinanziare la Card per i supplenti.