Diffusi (ma solo in percentuale) i dati sulle iscrizioni degli alunni per l’anno scolastico 2025/26
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Resi noti oggi, 12 febbraio, i dati relativi alle iscrizioni 2025/26, contenuti i due tabelle allegate a una nota che compare sul sito del MIM con dichiarazioni del ministro Valditara.
Si tratta tuttavia, almeno per ora, di sole percentuali, senza l’indicazione dei relativi valori assoluti, il che limita fortemente la possibilità di analizzare i dati in modo più approfondito.
Per quanto riguarda la scuola primaria, si conferma la tradizionale preferenza delle famiglie per il modello del tempo pieno, con diverse regioni che superano il 60% delle scelte, fino al 70% del Lazio. A fronte di questi casi, tuttavia, continuano a registrarsi valori molto bassi in regioni quali il Molise (25%), la Sicilia (20,7%), ma anche Campania (34,9%) e Calabria (36,4%).
Pesa, con tutta evidenza, la carenza di infrastrutture, legata a insufficienti investimenti da parte degli Enti Locali, da cui discende una situazione fortemente sperequata fra le diverse realtà territoriali.
Per quanto riguarda i percorsi di studio della secondaria di II grado, le percentuali diffuse mostrano una sostanziale stabilità delle scelte operate dalle famiglie. I licei fanno registrare un aumento dello 0,36%, che collima quasi perfettamente con la perdita dello 0,34% dell’istruzione tecnica, mentre quella professionale arretra dello 0,03.
All’interno dell’istruzione liceale, poi, si possono registrare piccoli spostamenti tra i diversi indirizzi, che non inficiano il senso complessivo dei dati. Si conferma la perdurante debolezza del liceo del Made in Italy, che fa rilevare un incremento appena percettibile, passando dallo 0,08 delle scelte allo 0,09.
Gli unici valori assoluti forniti dal Ministero sono quelli relativi alla nuova filiera professionale, il percorso del 4+2, dove i numeri delle iscrizioni al primo anno, secondo il MIM, sono “triplicati”, passando dai 1.669 dell’anno in corso ai 5.449 del prossimo, con “outlook positivo”, come dicono le agenzie di rating, ossia con possibile ulteriore incremento man mano che le scuole procedono all’analisi delle domande cartacee.
Come già detto in apertura i numeri, prospettati in questo modo, tradiscono la loro proverbiale chiarezza. In assenza di cifre assolute, infatti, è difficile valutare l’effettivo valore che l’aumento delle iscrizioni alla filiera 4+2 può assumere come test sul successo di questo indirizzo di studi tra le famiglie, essendo ovviamente impossibile comparare i valori in cifra assoluta di chi sceglie la nuova filiera con quelli in percentuale riferiti a proposito degli altri indirizzi.
Come peraltro evidenziato nei giorni scorsi anche da autorevoli operatori dell’informazione scolastica, l’assenza di dati più chiaramente leggibili (e non solo sulle iscrizioni) si configura come una vera e propria lacuna di trasparenza; l’auspicio è che il MIM si adoperi per colmarla il più rapidamente possibile.
Allegato_1_-_Dati_iscrizioni_online_2025-2026
Allegato_2_-_Dati_iscrizioni_on_line_2025-2026_-_dettaglio_II_grado_regioni