Ape (anticipo pensionistico) volontario, emanata la circolare INPS n. 28/2018
Ape volontario – circolare INPS n. 28/2018
Dopo una lunghissima attesa è stata finalmente emanata la circolare INPS n. 28 del 13 febbraio 2018 in tema di Anticipo finanziario a garanzia pensionistica (Ape volontario).
La misura, assolutamente innovativa non solo nel panorama previdenziale italiano, è disciplinata dall’art. 1 commi da 166 a 178 della legge n. 232/2016 e dal DPR n. 150 del 4 settembre 2017, ha carattere sperimentale ed è stata prorogata a tutto il 2019 dalla legge di bilancio per il 2018.
Come sapete, è con l’accordo sulla previdenza tra Governo e Sindacati del settembre 2016 e la successiva intesa del novembre scorso che l’Ape volontario è stato previsto insieme all’Ape sociale, alla pensione per i lavoratori precoci e alla Rita come opportunità per i lavoratori e le lavoratrici di usufruire di un percorso di flessibilità per accedere alla pensione.
L’Ape volontario è un prestito a tassi agevolati che può essere richiesto dagli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria e alle forme sostitutive ed esclusive della stessa nonché dagli iscritti alla gestione separata. E’ necessario avere almeno 63 anni di età e 20 anni di contributi, raggiungere il diritto alla pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi e l’importo della futura pensione di vecchiaia al netto del prestito non dovrà essere inferiore a 702 euro mensili nel 2018. Il finanziamento dovrà essere restituito con trattenute (240 rate) sulla pensione di vecchiaia. Le somme erogate a titolo di Ape non concorrono a formare reddito ai fini Irpef e a fronte degli interessi sul finanziamento e dei premi assicurativi per la copertura del rischio premorienza viene riconosciuto un credito di imposta del 50% dell’importo pari a 1/20 degli interessi e dei premi pattuiti.
Chi ha maturato i requisiti tra il 1/5/2017 e il 18/10/2017 deve presentare la domanda entro il 18 aprile 2018 per non perdere gli arretrati.
La procedura prevede il coinvolgimento oltre che dell’INPS, a cui devono essere presentate sia la domanda di certificazione dei requisiti sia la vera e propria domanda di Ape, anche degli istituti bancari e assicurativi sulla base delle condizioni definite dall’accordo quadro tra MEF, Ministero del lavoro, ABI e ANIA ed è dettagliatamente descritta dalla circolare Inps allegata alla cui lettura vi rinviamo.
Sul sito dell’INPS è disponibile un simulatore per calcolare gli oneri (https://servizi2.inps.it/servizi/SimulatoreAPE/(S(ys21nuilc2xdfeywg0ohnapw))/Pages/Informativa.aspx).
Nella circolare INPS n. 28/2018 si illustrano anche le modalità operative del cosiddetto “Ape aziendale” vale a dire la possibilità per i datori di lavoro, gli enti bilaterali e i fondi di solidarietà di incrementare il montante contributivo dei lavoratori che accedono all’Ape volontario al fine di aumentare l’importo della futura pensione consentendo quindi di annullare o ridurre l’onere di restituzione del prestito in capo al lavoratore. Tale incremento del montante è condizionato ad un accordo individuale con il lavoratore. L’Ape aziendale può diventare quindi uno strumento da sperimentare nell’ambito di processi di ristrutturazione aziendale.
In allegato trasmettiamo una presentazione in power point che sintetizza i contenuti principali della circolare.
E’ evidente che la flessibilità nell’accesso alla pensione non può ridursi ad un “prestito” ma è necessario, soprattutto per coloro che si trovano in condizioni difficili e svolgono attività gravose e usuranti, prevedere strumenti di accesso flessibile alla pensione quindi per la CISL bisogna proseguire sulla strada intrapresa che intendiamo approfondire con la commissione di studio stabilita dalla legge di bilancio che dovrà essere costituita.
Nei prossimi mesi vedremo come i lavoratori e le lavoratrici accoglieranno lo strumento dell’Ape volontario e come verrà gestito il complesso processo sul quale vigileremo.
Gli interessati possono rivolgersi all’INAS-CISL per la presentazione e l’assistenza nella presentazione delle domande.