Indicatori considerati per la riduzione del numero di alunni per classe, incontro con Ministero e Invalsi
Si è svolto nel pomeriggio di giovedì 28 aprile l’incontro organizzato dal Capo Dipartimento Istruzione del Ministero, Stefano Versari, durante il quale il presidente di Invalsi, Roberto Ricci, ha illustrato il metodo seguito per dare applicazione alle disposizioni della legge di Bilancio per il 2022 che, ai commi 344 e 345, ha previsto la possibilità di costituire classi in deroga ai parametri del DPR 81/2009 al fine di favorire l’efficace fruizione del diritto all’istruzione anche da parte dei soggetti svantaggiati collocati in classi con numerosità prossima o superiore ai limiti previsti.
Nella recente circolare sugli organici 2022/23 si fa riferimento a un decreto interministeriale nel quale sono indicate le modalità con cui individuare le scuole caratterizzate da alti tassi di dispersione o situate in contesti disagiati, per le quali è prevista la possibilità di ridurre il numero degli alunni per classe.
Il dottor Ricci ha riferito che tutte le scuole sono state oggetto di analisi prendendo in considerazione due fattori: il numero di alunni in condizione socio economiche svantaggiate e il tasso di dispersione. Per il primo ciclo, questo secondo indicatore è stato definito rilevando la condizione di “fragilità ” in base agli esiti delle rilevazioni effettuate nello scorso anno scolastico.
A partire dalla rilevazione, sono state individuate 4 fasce sulla base del tasso di insuccesso formativo e delle condizioni socio economiche: la fascia più bassa è costituita dalle scuole per le quali gli uffici scolastici, a parità di risorse di organico rispetto allo scorso anno, hanno potuto derogare ai parametri per la formazione delle classi di cui al DPR 81. In sostanza sono stati resi disponibili 8.000 posti di organico utili per la riduzione degli alunni in circa 4.000 classi.
La Cisl Scuola, nel riconoscere l’utilità del lavoro di ricerca svolto da Invalsi, finalizzato a migliorare le condizioni di funzionamento delle scuole in contesti caratterizzate in partenza da più forte svantaggio, ha proposto di proseguire il confronto dopo un monitoraggio sui diversi territori per verificare quanto realizzato con i posti disponibili e per promuovere ulteriori azioni di cui la politica dovrà farsi carico per garantire maggiori risorse di organico ampliando la platea delle scuole che potranno formare classi meno numerose.