Gissi: la supplentite, una malattia che rischia di diventare cronica, specie al nord. Urge intervenire.
Supplentite, una malattia che stenta a guarire e anzi tende ad aggravarsi e diventare cronica, come dimostra la serie di dati rilevati negli ultimi anni scolastici: per quello appena iniziato si andrà probabilmente oltre le 170.000 supplenze, circa il 20% del corpo insegnante. Una crescita costante del lavoro precario, particolarmente avvertita nelle regioni del nord, per la combinazione di fattori diversi: tra questi, l’alto numero di cattedre disponibili, per la minor incidenza del calo demografico, posti che tuttavia non vanno a ruolo perché risultano esaurite le graduatorie da cui si può attingere (concorsuali o GAE). Per non parlare dell’emergenza sostegno, dovuta alla penuria di docenti specializzati, un fenomeno che investe complessivamente il sistema scolastico, ma anche in questo caso toccando le punte più alte nelle regioni del nord.
È a partire da questo quadro che la segretaria generale della CISL Scuola Maddalena Gissi, presente oggi al Milano per la riunione del Consiglio Generale della CISL Scuola Lombardia, rilancia come prioritaria e urgente la questione del reclutamento, dopo lo stop che la crisi di governo ha imposto al decreto precari concordato da sindacati e MIUR.
“Abbiamo ascoltato con attenzione – ha affermato nel suo intervento – e valutiamo positivamente l’accento posto sui problemi della scuola dal presidente Conte nel presentare il suo Governo alle Camere. Come sempre è stato con ogni Esecutivo, lo attendiamo alla prova dei fatti, ma intanto apprezziamo che abbia sottolineato l’urgenza di misure volte a dare stabilità al lavoro nella scuola, dicendosi per questo intenzionato a rimettere in moto al più presto il decreto sul reclutamento. Più o meno nello stesso modo si è espresso il ministro Fioramonti in alcune interviste: mi attendo che ci convochi quanto prima, perché stiamo parlando di un provvedimento che è frutto di intese col sindacato”.
“L’urgenza di questo provvedimento – ha aggiunto – è avvertita in modo particolare in quelle realtà, come Milano, la Lombardia e in generale il nord, dove la precarietà tocca punte da record. Un record di cui non rallegrarsi, ovviamente; è questa la ragione prima di un’instabilità difficilmente sopportabile dalla scuola e soprattutto dalle famiglie, che reclamano giustamente più continuità didattica”.
“Da mesi, per non dire da anni – ha detto ancora la Gissi – reclamiamo un sistema di reclutamento che assicuri al sistema la necessaria qualità professionale valorizzando nel contempo anche l’esperienza di lavoro, spesso pluriennale, di coloro ai quali è affidato ogni anno il funzionamento delle nostre scuole, che grazie a loro si svolge in modo regolare. Ingiusto e irrispettoso parlare di ‘sanatorie’ di basso profilo, si rispettino piuttosto le prescrizioni comunitarie in materia di contrasto all’abuso di lavoro precario”.
Il Consiglio Generale regionale, presieduto in questa occasione dal segretario generale della CISL Lombardia Ugo Duci, ha provveduto fra l’altro a eleggere come nuova segretaria generale regionale della categoria Monica Manfredini, che subentra a Silvana Milione, in pensione dal 1° settembre di quest’anno.
Roma, 10 settembre 2019
UFFICIO STAMPA CISL SCUOLA