Il parere del CSPI sul decreto ministeriale concernente la sperimentazione quadriennale nell’ambito della filiera tecnologico-professionale
Nell’adunanza plenaria svoltasi ieri, 2 dicembre, in modalità telematica, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha espresso, a maggioranza, parere favorevole, a condizione che si tenga conto dei suggerimenti e delle osservazioni proposti, sullo schema di decreto concernente la «Filiera formativa tecnologico-professionale per l’anno scolastico e formativo 2025/26 in attuazione dell’articolo 25-bis, comma 2, del decreto-legge 23 settembre 2022 n. 144, convertito con modificazioni dalla legge 17 novembre 2022, n. 175, introdotto dall’articolo 1, comma 1, della legge 8 agosto 2024, n. 121».
Il CSPI nel parere
- ricorda che il provvedimento in questione rinnova per l’a.s. 2025/26 la possibilità di attivare, da parte degli istituti tecnici e professionali del sistema nazionale di istruzione e formazione, la sperimentazione quadriennale nell’ambito della filiera tecnologico-professionale, dando continuità alla sperimentazione avviata nell’a.s. 2024/25 e introducendo alcuni elementi di novità, in coerenza con le avvenute modificazioni normative;
- ricorda, altresì, che la filiera tecnologico-professionale, di cui la sperimentazione quadriennale costituisce il primo momento formativo in un percorso complessivo di sei anni, si inserisce all’interno di un articolato e organico sistema di riforme del sistema nazionale di istruzione e formazione e dell’istruzione terziaria previste dal PNRR;
- evidenzia che l’introduzione della sperimentazione di percorsi quadriennali nell’ambito della filiera tecnologico-professionale affianca e non sostituisce la riforma degli istituti tecnici quinquennali, che sarà attuata a partire dall’anno scolastico 2026/27, e nemmeno l’offerta formativa degli istituti professionali, prevista dal decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 61;
- evidenzia, inoltre, oltre all’obiettivo di valorizzare la cultura del lavoro quale riferimento fondamentale per la formazione delle giovani generazioni, la priorità di porre attenzione alla dimensione orientativa e al conseguimento delle competenze previste dal profilo educativo, culturale e professionale dell’indirizzo di studi;
- accoglie con favore l’istituzione della Direzione Generale per l’istruzione tecnica e professionale e per la formazione tecnica superiore che coordini e supporti le riforme e l’innovazione degli istituti tecnici e professionali e della filiera tecnologico-professionale, evidenziando, al contempo, la necessità di un impegno a garantire il costante monitoraggio di tutte le sperimentazioni in atto, di cui non si hanno dati, e in particolare quella relativa alla filiera in questione, introdotta con D.M. 240/2023;
- apprezza il fatto che, ricordando che i percorsi della filiera prevedono corsi di studio quadriennali dell’istruzione secondaria tecnica e professionale con il conseguimento in anticipo del diploma di istruzione secondaria di secondo grado all’esito dell’esame di Stato, siano previsti i casi in cui le studentesse e gli studenti che hanno conseguito il diploma professionale al termine dei percorsi di istruzione e formazione professionale regionale possano sostenere l’esame di Stato in deroga al sostenimento dell’esame preliminare;
- rileva che la rimodulazione del curricolo, ferme restando le disposizioni vigenti in materia di esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione e di rilascio dei titoli di studio finali, necessita di adeguate misure di accompagnamento, supporto e formazione rivolte alle scuole e al personale per consentire la progettazione e la realizzazione di un percorso formativo solido e condiviso e per assicurare il raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento e le competenze previste per il corrispondente profilo in uscita del quinto anno di corso;
- apprezza, altresì, l’investimento in termini di risorse di personale, essendo prevista per l’attuazione della sperimentazione l’invarianza delle dotazioni organiche del percorso quinquennale, evidenziando tuttavia che detta invarianza non implica necessariamente il mantenimento del monte orario delle singole discipline;
- ritiene utile – alla luce dell’attivazione del potenziamento delle ore dedicate ai PCTO, prevista dalla norma – considerare per il secondo anno, forme flessibili di tali esperienze, inserite in un piano complessivo e graduale delle attività, declinato dalle istituzioni scolastiche anche in relazione alla funzione orientativa di detti percorsi, oltre che alle competenze professionalizzanti;
- evidenzia, ancora, che elementi di novità, rispetto alla sperimentazione dello scorso anno, sono stati introdotti nelle disposizioni finali dello schema di decreto e, in particolare, al fine di favorire il successo formativo e di contrastare il fenomeno della dispersione scolastica, la possibilità che alle classi sperimentali possano accedere le studentesse e gli studenti delle classi prime e seconde provenienti da percorsi quinquennali del medesimo indirizzo di studi e di studenti provenienti da percorsi di istruzione secondaria di secondo grado quinquennali previa valutazione positiva del consiglio di classe, tenuto conto della programmazione didattica e della correlazione tra il percorso di provenienza e quello sperimentale;
- rileva, infine, la ristrettezza dei tempi a disposizione delle scuole per la predisposizione e presentazione delle proposte progettuali e suggerisce, pertanto, per i prossimi anni, di emanare il decreto di avvio della sperimentazione con maggiore anticipo, per permettere alle scuole tempi più distesi per la progettazione e per la messa in atto di iniziative di presentazione alle famiglie della nuova offerta formativa.